giovedì 17 maggio 2012

STRATOCASTER - “JUNGLE SWIRL”


(AGGIORNAMENTO 22.5.2012)


STRATOCASTER - “JUNGLE SWIRL”

Visto in rete (soprattutto in inglese) dei video sulla colorazione swirl dei body, in stile “DNA” della JEM di Steve Vai, ho deciso di provare a cimentarmi in questa tecnica….
Lasciando perdere la descrizione dettagliata di tutto il procedimento (che farò in altro post) vediamo almeno la “teoria” di come vorrei realizzare questa chitarra…..
La chitarra di base è una stratocaster “di liuteria” acquistata su mercatinomusicale.
Il body non è dato saperne la tipologia, ma non è multistrato.
ANZI direi 3 pezzi ontano dalle mie scarisssime conoscenze.....
Il manico è invece un bel pezzo unico in acero con tastiera in acero e palettone fender stile anni 60\70.
Che sia una squier o simili probabile, non trovo sigle “allparts” o altro su manico e body, comunque l’aspetto è gradevole.
Sarebbe davvero una riprova del fatto che spesso non si deve poi "spendere" tanto per avere roba decente...


IL PROGETTO

BODY :
Beh… swirl! Ovviamente.
Mi spiego, come da titolo, la base sarà un’idea “jungle”, con il verde a farla da padrone.
Al termine di tutto una piccola decal (ancora da decidere…. Un “terronissimo” leone? Una più “sobria” giungla?) da apporre –al solito-  nella parte alta del body, e poi la consueta rifinitura trasparente a dare l’effetto ”glossy” (incrociamo le dita…)

MANICO :
senza compromessi. Scalloped. Punto e basta.
Appena più lieve sui primi tasti e profondo sugli ultimi. Ma comunque scalloped alla Malmsteen.
Sul palettone posso apporre una bella sigla “Jungle Swirl” e magari, con ben poca umiltà, un mio logo…..

ELETTRONICA
Quella di base non sembra niente di che…. Cambiamo i tre pickup….
Un DiMarzio HS3 (Malmsteen…. data la tastiera scalloped restiamo in tema no?) al ponte, con switch per passare dal suono humbucker al suono single coil (in realtà l’HS3 permette una specie di simulazione di single coil ma usando entrambe le bobine…. Questo aiuta –e non poco- avere un bassissimo rumore di fondo).
Al manico un fender Texas Special, insomma il VERO “twang” fender.
Come middle un fender american standard.
Esteticamente…. Verde verde verde…. I copripickup e tutte le manopole li voglio verdi.....


REALIZZAZIONE

PARTE 1 – BODY
Che fatica lo swirl! A vederlo fare sembra facile…. Ed invece…. È faticosissimo trovare il giusto equilibrio tra la borace nell’acqua, la quantità di colore da mettere, le forme da fare nell’acqua, l’immersione del body accuratamente preparato e lo “scolo” dell’acqua appena tirato fuori il corpo…..
4 tentativi andati male ma poi al quinto un risultato decente….
Non perfetto ma buono.....

vista d'insieme

Particolare : la spalla

Passo il trasparente (due mani) e aspetto che si secchi prima di andare avanti con il secondo swirl….

Anzi, fatta la mascherina decido di fare una prova d'insieme, con anche quei copripickup verdi....
ecco l'effetto....
.....
......
......
.....
però.....
bellina ma....

D'istinto mi prende di rifarla....
Quindi....
azzerato lo swirl in foto e si ritorna alla "base"....
va rimesso il prime di fondo....
e poi si riparte con lo swirl....

....un paio di prove, tra cui un TRIPLO swirl in cui ho capito come dare un effetto "a goccia" moooolto particolare che sperimenterò presto per fare un effetto "murder".....

e poi eccola!

Direi che può andare... verde è verde e soprattutto NON ha le linee ben definite come la DNA di Steve Vai, che a me personalmente non fanno proprio impazzire......

A questo punto manca solo il trasparente sopra.... e poi è finita....
il retro è ancora più bello del davanti!

Eccola con la mascherina....



(continua...)

PARTE 2 – IL MANICO
Scartavetrato tutto per eliminare sporcizia e impurità, procedo allo scalloping di tutti i tasti….

primi tasti

con palettone

tasti a metà tastiera

ultimi tasti

veduta d'insieme


Attualmente in attesa di riverniciatura (essendo acero…)….


PARTE 3 – L’ELETTRONICA

Schermo la mascherina (i puristi storceranno il naso ma funziona!) con della comunissima stagnola da cucina, e mi preparo al cablaggio (lasciando i potenziometri originali, non eccelsi ma fanno il loro lavoro… in fin dei conti sfido CHIUNQUE  a farmi sentire la differenza –REALE- tra un megaiperuperfighissimo pot dimarzio e un fecciosissimo pot a250k…..)
Mi preparo per lo switch e la configurazione dei pickup (odio le “fasi”….) e resto in attesa dell’arrivo dei copripickup verdi già ordinati….
(16.5.2012) ....arrivati!
Li monto subito sulla mascherina!
La configurazione è quella già citata....
Fender Texas Special - Manico
Fender American Standard - Middle
DiMarzio HS3 (Malmsteen) - Ponte (splittabile con switch)

il retro (schermato ed ogni pickup con il nome legato.... sia mai che poi ci si incasina e non si sa più cosa si suona.....)


Di fronte.... l'HS3 ha il copripickup più scuro.... perchè è prodotto dalla DiMarzio, quello Fender non va bene perchè il DiMarzio essendo un bobina doppia è più alto...... ma mi sembra ok lo stesso....


Lo switch per splittare il DiMarzio l'ho posto tra il volume e il primo tono.....

 

Totale costo componenti sui 100 e passa euro..... (solo l'HS3 "vintage" costa sui 50 usato.....)
A questo va aggiunto il costo delle mascherine (un'altra 20ina di euro....)
Comunque alla fine credo ne sia valsa la pena... la veduta d'insieme mi piace....



Aggiornamento finale 17.7.2012
Il body è in vendita separatamente, il manico sarà oggetto del mio primo ritastaggio e la mascherina è ancora nel limbo.....
o verrà montata su una nuova strato swirlata oppure sarà comunque assemblata separatamente....

 

MANICO SCALLOPED - STRATO MEXICO


MANICO FENDER MEXICO - SCALLOPED
Via, senza troppe “complicazioni”, una lavorazione su un manico MIM….
Comprato già usato e con tasti rettificati su mercatino, cercherò di customizzarlo e di farlo scalloped alla mia maniera.....
Ecco come è arrivato il manico:

Veduta d'insieme

Mexico Standard

 Tastiera e paletta


Prima parte, sgratto via tutto il (tanto) lucido dalla paletta, per poterci poi apporre le decal

Poi si comincia a fare sul serio….. lo scalloped….
Armato dei miei semplicissimi attrezzi (evidenziatore, pennarelli di vario colore, vari altri oggetti dove arrotolare la carta vetrata, oltre a 2\3 lime di varie misure…), inizio a scavare.
Primi tre tasti : non li tocco neanche, solo una leggera sgrattata per rendere poi il colore del manico omogeneo. In fin dei conti lo scalloped sui primi tasti fa solo danni, impedendo di suonare accordi aperti “in relax”, senza il terrore di scordarli o di essere fuori tono!
4\12mo tasto : Alla Ginisiki si prova a realizzare il “double progressive”, sempre più profondo via via che ci si avvicina ai tasti alti e sempre più profondo dal lato del cantino rispetto al lato del mi basso….
In fin dei conti lo scalloped serve per i bending, ed i bending si fanno più spesso sulle corde 1\2\3….. se a questo uniamo il fatto che è DELETERIO rischiare di fare una nota bassa di un bel power chord tutta scordata a causa della troppa pressione sulla corda…. Meglio così…. Scavato profondo per i bending sul lato mi cantino e leggero dal lato del mi basso (ma sempre più profondo via via che ci si avvicina ai tasti alti, dato che diventa più difficile “scordare” le note…)!
Ecco l’effetto, si vede bene dal profilo quanto appena spiegato….



Si prosegue con una mano di turapori.... e il legno riprende a colorarsi....
veduta d'insieme
spessore dello scalloped dal lato del mi basso.... più leggero e comunque progressivo (con però particolare attenzione ai tasti dove ci sono i dots, per evitare di rovinarli....)

dal lato del mi cantino... più profonda rispetto al mi basso e comunque progressiva.....


veduta d'insieme

Dato che mi è stato chiesto di fare una colorazione un pò sul giallino.... ecco l'effetto che ne è venuto fuori.... per la cronaca, mescolando i colori al turapori ad acqua.....
...e messo a confronto con l'altro manico in acero scalloped e con un manico in acero "grezzo" ancora da lavorare (molto più chiaro)....



L'effetto sembra più giallino della realtà, a causa delle foto fatte al buio e su luce giallognola....

Ecco le foto del manico finito con le decal